AFFARI MILITARI

Lev Trotzky . 1919
arteideologia raccolta supplementi
made n.12 agosto 2016
LA RIPRESA DELLE OSTILITA'
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VALE LA PENA DI LEGGERLO?

La sezione educativa del dipartimento militare del Comitato centrale esecutivo ha pubblicato un Primo libro di lettura destinato ai soldati.
Non so chi ha redatto questo libro - tutto quello che so è che si tratta di qualcuno che: primo, non conosce coloro ai quali il libro è destinato; secondo, questo qualcuno non comprende gran che delle cose di cui parla; e terzo, conosce male il russo. Queste qualità sono davvero insufficienti per comporre il Primo libro di lettura dei nostri soldati.
Questo libro di trentadue pagine incomincia con un “Memento del soldato e del rivoluzionario”.
Mentre ogni parola dovrebbe essere pesata, questo memento è redatto in un linguaggio semplicemente spaventoso.
“Un pugno di generali e di ministri calpestavano le ossa (!) dei milioni di soldati che andavano verso la carneficina...”. Come si possono calpestare le ossa di individui in marcia verso qualche cosa?
“Nei villaggi non vi era né un pezzo di pane né un bicchiere di latte perché i proprietari fondiari e i loro cani (!!!) razziavano tutto”. – “Il cattivo fabbricante ingordo attingeva all'estero milioni, e quando l'operaio gli chiedeva qualche soldo (!!!) in più lo fucilava senza pietà”. In nome del soldato, conclude: “So che oltre alla forza, ho bisogno di un'altra forza, le conoscenze e l'istruzione”. Però l'autore ha dimenticato che la “forza dell’istruzione” è necessaria anche al redattore di un manuale.
Tra i "nostri proverbi," che seguono, vi sono simili perle: “Sonnolento, sonnecchiante - mai abbastanza vigilante”; o anche: “Un soldato senza fucile è peggio di una donnetta”,  ecc.
In seguito troviamo il monologo dell'operaio tratto da quell'opera ridondante e falsa di Andreev che è: Lo zar fame. Un soldato che deve imparare i rudimenti della sua lingua madre non capirà proprio niente delle elucubrazioni di Andreev.
All'improvviso segue Il destino di un poveraccio di Surikov.
La pagina seguente è dedicata allo Scriba russo di Gogol.
Poi vi è la favola di Krylov: Miron. Raccolta di saggezza filistea, le favole di Krylov sono definite “di grande importanza educativa per il popolo russo”, per non parlare della "sua profondità di pensiero”.
A pagina 15, troviamo una favola di Chermnicer, Il ricco e il povero, nella quale l'autore protesta contro l'ingiustizia sociale: “mentre il povero, se fosse di origine principesca, potrebbe avere un'intelligenza d'angelo...” , ecc. La favola è completamente favorevole al nobiluccio povero dal grande cuore.
Perché il soldato rosso abbia bisogno di Chermnincer nel suo primo libro di lettura, nessuno può capirlo!
I piccoli articoli anonimi sono i migliori: “Il globo terrestre”, “La ricchezza”, “Le differenze sociali”,  “La terra feconda”, ecc. Vi leggiamo: “Il mondo appartiene a tutti e deve essere diviso ugualmente fra tutti”.
Come dividere il mondo in parti uguali e in quante parti - l'autore non lo dice.
E anche: “Il lavoro di ciascuno non appartiene a lui, appartiene allo stato che lo nutre e lo veste”. E’ chiaro che l'autore pensa seriamente di esporre la dottrina socialista: “Il lavoro (!) di ciascuno è proprietà (!!) dello Stato (!!!).
E’ detto in seguito che la ricchezza “è l'arma del brigante, con la quale una piccola banda di predoni si è impadronita dei frutti del lavoro di tutti”. Da qui la conclusione che la ricchezza deve essere “strappata” dalle mani che l'hanno tenuta troppo a lungo. Strappata dalle mani (!!!)...
L'autore poi rifiuta le “differenze sociali”, ma noi non sappiamo bene cosa intenda dire. Alla fine, raccomanda a tutta l'umanità di seguire “il cammino liscio dell'uniformità (!) e dell'uguaglianza”.
Che cos'è, decadenza o incultura?
Non dimenticate soprattutto che viene raccomandato come lettura ai soldati che hanno appena imparato a leggere.
A proposito della “terra feconda”, vi si dice che essa “appartiene all'umanità e che deve essere divisa tra tutti quelli che vogliono lavorarla”. E’ poco probabile che questa ottusa ridistribuzione abbia qualcosa in comune con la dottrina comunista.
A pagina 20, troviamo un Inno all'Armata rossa, dovuto alla penna di Nicola Hermasev. Dice: “Tutta la terra è ancora nelle tenebre, non si vede niente luce...”. (A proposito chi e quando ha dato a questa composizione di Hermasev il glorioso titolo di inno?). Innanzi tutto non si dice “non si vede niente luce”, ma “non si vede nessuna luce”. E poi, non è vero. Un poeta rivoluzionario non definirebbe mai così la nostra epoca.
A rigore queste parole potrebbero essere appropriate se si trattasse degli anni 80; ma sono completamente fuori posto riferite alla nostra tumultuosa epoca.
A proposito del mellifluo poeta populista Jakubovic, ci dicono che il suo libro Il mondo dei proscritti dipinge “con chiarezza e con esattezza le sofferenze dei deportati politici”. Questo è inesatto, perché ognuno sa che l'autore parla di condannati per delitti comuni e non di deportati politici.
Infine, per completare il tutto, un estratto di Guy de Maupassant riportato nel manuale diventa il pretesto per indicare l'autore come il cantore “delle eterne sofferenze della parte più povera dell'umanità, cioè del proletariato francese”.
Maupassant cantore delle sofferenze del proletariato francese? E’ possibile? E’ uno scherzo? E’ una presa in giro? E chi vogliono prendere in giro?
La Troika di Gogol e L’annunciatore della tempesta di Gorki - importante quindici anni fa ma privo di interesse oggi – aggiungono ben poco alla raccolta. Rimane da ricordare che, in questo libro, dio e il creatore sono sempre presenti.
Preparare un libro di lettura, e ancora di più, un primo libro di lettura per i soldati, è un compito difficile e pieno di responsabilità.
E’ necessario scegliere gli estratti e le opere con la massima attenzione, dando prova di sensibilità letteraria e psicologica; è necessario soprattutto farlo con buon senso.
Bisogna scegliere dei classici o almeno delle opere conosciute.
Secondo me, né il compagno Hermasev, né l'autore sconosciuto che raccomanda di dividere la terra in parti uguali - come una pera - sono dei classici.
Devono loro stessi imparare prima di insegnare agli altri.
Ecco perché questo Primo libro di lettura non vale niente. 


9 gennaio 1919, Valujki
"Primo libro di lettura"...Vale la pena di leggerlo?
Gli affari militari, n.2

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I due testi di Trotzki sono in Scritti militari.1 – La rivoluzione armata, prefazione di Pierre Naville (1967), Ed. Feltrinelli, Milano 1971
Immagini nelle 2 pagine seguenti: Alberto Giacometti sotto la pioggia, foto di Henri Cartier-Bresson, 1961; documentazione di un'opera mancata di Fabio Mauri, circa 1974.