made n.20 Maggio 2021
LA RIPRESA DELLE OSTILITÀ
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Citato da Karl Marx nel Poscritto alla seconda edizione, 1873, de Il Capitale.

Per Marx una cosa sola importa: trovare la legge dei fenomeni che sta indagando.
E per lui non è importante soltanto la legge che li governa in quanto hanno forma definita e fanno parte di un nesso osservabile in un periodo di tempo dato.
Per lui è importante soprattutto la legge del loro mutamento, del loro sviluppo, ossia del trapasso dei fenomeni da una forma nell’altra, da un ordinamento di quel nesso a uno nuovo.

Una volta scoperta tale legge, Marx indaga nei loro particolari le conseguenze con cui la legge si manifesta nella vita sociale… In conseguenza di ciò Marx si sforza solo di fare una cosa: comprovare attraverso una indagine scientifica precisa la necessità di determinati ordinamenti dei rapporti sociali e constatare nel modo più completo quei fatti che gli servono come punti di partenza o come punti di appoggio.

A questo punto è del tutto sufficiente dimostrare insieme la necessità dell’ordine esistente e la necessità di un ordine nuovo, nel quale il primo deve trapassare inevitabilmente – del tutto indifferente rimanendo che gli uomini vi credano o non vi credano, che essi ne siano o non ne siano coscienti.

Marx considera il movimento come un processo di storia naturale retto da leggi che non solo non dipendono dalla volontà, dalla coscienza e dalle intenzioni degli uomini.
Ma anzi, determinano la loro volontà, la loro coscienza e le loro intenzioni
Se l’elemento cosciente ha una funzione così subordinata nella storia della civiltà, è ovvio di per se stesso che la critica che ha per oggetto la civiltà stessa, non potrà prendere a fondamento, men che mai, una qualsiasi forma o un qualsiasi risultato della coscienza. Il che significa che non l’idea, ma solo il fenomeno esterno può servirle come punto si partenza.

La critica si limiterà alla comparazione e al confronto di un fatto, non con l’idea ma con un altro fatto. Per essa [critica] importa soltanto che entrambi i dati di fatto vengano indagati nel modo più esatto possibile, e che costituiscano realmente differenti momenti di sviluppo l’uno in confronto all’altro; ma più importante di tutto è che venga indagata con altrettanta esattezza la serie degli ordinamenti, la successione e il collegamento nel quale si presentano i gradi di sviluppo.

Ma, si dirà, le leggi generali della vita economica sono uniche e sempre le stesse; ed è del tutto indifferente se si applicano al presente o al passato. Marx nega proprio questo. Per lui tali leggi astratte non esistono…
Per lui ogni periodo storico ha le sue leggi proprie
Appena la vita si è ritirata da un periodo determinato dello sviluppo, appena la vita passa da uno stato dato ad un altro, comincia anche ad essere retta da altre leggi. In breve, la vita economica ci offre un fenomeno analogo a quello della storia dello sviluppo negli altri settori della biologia

I vecchi economisti, confrontando le leggi economiche con le leggi della fisica e della chimica, mostravano di non averne capito la natura… Un’analisi più profonda dei fenomeni ha dimostrato che la distinzione fra i vari organismi sociali è altrettanto fondamentale di quella fra gli organismi vegetali e gli organismi animali…
Anzi, il medesimo fenomeno ubbidisce a leggi differentissime in conseguenza delle differenze fra la struttura complessiva di quegli organismi, della variazione dei loro singoli organi, delle distinzioni fra le condizioni nelle quali gli organi stessi funzionano, ecc. Per esempio Marx nega che la legge della popolazione sia la stessa in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Afferma anzi che ogni grado di sviluppo ha una sua propria legge della popolazione…
Il lavoro dell'arte nel 1936
Alla differenza di sviluppo della forza produttiva corrispondono cambiamenti dei rapporti e delle leggi che li regolano. Marx, proponendosi il fine di indagare e di spiegare l’ordinamento economico capitalistico da questo punto di vista, non fa che formulare con rigore scientifico lo scopo che non può non proporsi ogni indagine esatta della vita economica… Il valore scientifico di tale indagine sta nella spiegazione delle leggi specifiche che regolano nascita, esistenza,sviluppo e morte di un organismo sociale dato, e la sua sostituzione da parte di un altro, superiore. E il libro di Marx ha di fatto questo valore scientifico.”[1]
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Ilarion Kaufman . 1872
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