LA DONNA E IL SOCIALISMO

3
August Bebel . 1883 . ediz.1905
arteideologia raccolta supplementi
made n.15 Maggio 2018
LA RIPRESA DELLE OSTILITÀ
17
pagina
LA DONNA NEL PRESENTE . 5 . 3

LA PROSTITUZIONE COME ISTITUZIONE SOCIALE... 3

La signora Butler, la valida sostenitrice dei poveri e degli sventurati del suo sesso, dice: «Circostanze accidentali come la morte del padre, della madre, mancanza di lavoro, salario insufficiente, miseria, promesse mendaci, seduzione, raggiri, le hanno condotte alla perdizione».
Molto convincenti sono le comunicazioni forniteci da un opuscolo dello Schneidt: Das Kellnerinnenelend in Berlin [1] in cui adduce le cause che così spesso gettano le donne in braccio alla prostituzione. Sorprendentemente grande è il numero delle persone di servizio che diventano kellerine, ciò che quasi sempre significa prostitute.
Nelle risposte ricevute dallo Schneidt alle domande rivolte alle kellerine troviamo per esempio: «Perché ebbi un figlio dal mio padrone e dovevo continuare a servire». Altre dicevano: «Perché mi si è guastato il libro». Altre ancora: «Perché il lavoro delle mie mani era troppo poco ricompensato». O pure «Perché mandata via dalla fabbrica come operaia non trovavo altro lavoro». O pure «Perché mio padre era morto e c'erano altri quattro fratellini da sostentare».
E’ noto come in special modo le persone di servizio, dopo essere cadute vittime della seduzione del loro padroni, offrono un grande contingente alla prostituzione.
Il dott. Max Taube nella sua opera [2] lamenta il gran numero delle ragazze di servizio sedotte dai padroni o dai figli di essi. Ma anche le classi elevate offrono il loro contingente alla prostituzione, soltanto non è più il bisogno che le spinge, ma la seduzione, 1'inclinazione ad una vita frivola, al lusso, ai piaceri. Di questo argomento tratta l’opera Die gefallenen Mädchen und die Sittenpolizei: «Compresi da orrore e raccapriccio tanti bravi cittadini, pastori evangelici, maestri, alti impiegati, militari ed altri apprendono che le loro figlie si sono date alla vita libera, e se fosse cosa conveniente nominarle tutte ne avverrebbe una rivoluzione sociale, o il concetto dell'onore e della virtù soffrirebbe nel popolo gravi lesioni».[3]
Sono a preferenza le prostitute distinte, la haute volée che si reclutano da questi circoli. Una gran parte delle artiste di teatro, le cui spese di vestiario contrastano assai coi loro stipendi, è costretta a ricorrere a queste basse fonti di lucro [4]. Lo stesso può dirsi di numerose ragazze impiegate come venditrici nei negozi. Vi sono anche molti impresari tanto privi di sentimento d'onore che per compensare la tenuità degli stipendi additano la protezione degli «amici».
Cucitrici, sarte, modiste, operaie di fabbriche a centinaia di migliaia si trovano in simile condizione.
Chi dà lavoro e i suoi impiegati, i commercianti, i possidenti, ecc. considerano spesso come un privilegio far sottostare alle loro brame le donne dipendenti. I nostri pii conservatori amano rappresentare le condizioni delle campagne, riguardo alla moralità, in uno stato di continuo idillio in contrapposto alle grandi città ed ai distretti industriali. Ma chi conosce i fatti sa che ciò non è vero, come lo afferma una relazione presentata da un possidente in Sassonia nell’autunno del 1889, su cui  i giornali del paese così riferirono:
- Grimma. Il possidente, dott. von Wächter di Röcknitz ha di recente in un'assemblea diocesana che ebbe qui luogo, tenuta una conferenza sulla scostumatezza dei nostri comuni rurali e descrittane le condizioni non perfettamente rosee. Con grande franchezza il conferenziere ha riconosciuto in questa circostanza che spesso anche chi dà lavoro, anche gli ammogliati, sono in molto intimi rapporti coi loro sottoposti di sesso femminile, e le conseguenze sono compensate con danaro, o sottratte agli occhi del mondo con un delitto. Purtroppo non possiamo nascondere che la scostumatezza sia penetrata nelle campagne non soltanto per opera di ragazze, che occupate nelle città come nutrici vi succhiano il veleno, e da giovanotti che l'appresero durante il servizio militare, ma anche per colpa delle  classi elevate, degli amministratori dei possidenti e degli ufficiali che vi càpitano in occasione delle manovre. Come ci comunica il dottor Wächter, esistono poche ragazze nelle campagne che giungono a 17 anni senza essere cadute.
Il sincero conferenziere ha scontato il suo amore della verità con un boicottaggio sociale che gli procurò l’ufficialità offesa. Lo stesso avvenne al pastore Wagner a Pritzerbe, che nella sua opera Die Sittlichkeit auf dem Lande dice molte spiacevoli verità ai grandi possidenti.
La maggior parte delle prostitute si da a questo mestiere in un'età in cui non è ancora cosciente. A Parigi su 2582 ragazze imprigionate per prostituzione occulta, 1500 erano minorenni su 607 prostitute, 487 erano state deflorate prima di 20 anni. 

[ affari sommamente scandalosi e sorprendenti ] 

Nel settembre del 1894 ebbe luogo a Buda Pest un affare sommamente scandaloso, nel quale fu accertato che 400 fanciulle dai 12 ai 15 anni erano state sacrificate ad una società di libertini. Anche i figli delle nostre classi facoltose e colte considerano sovente loro diritto di sedurre le ragazze del popolo per poi abbandonarle.
Troppo spesso, ahimé! le credule figlie del popolo ignare della vita, prive di gioie e di appoggi, cadono vittime della seduzione che si presenta loro sotto forma affascinante e luminosa.
Disinganno, dolore e infine delitto sono le conseguenze. Di 20.606.654 Nati in Germania nel 1900  ve ,’erano 179.644 illegittimi. Si possono immaginare le preoccupazioni e l’accoramento procurato alle madri dalla nascita di questi figli illegittimi, anche ammettendo che in seguito una parte di essi venga legittimata dai relativi padri.
Il suicidio e l’infanticidio debbono spesso la loro origine alla miseria e all'abbandono di queste povere donne.
I processi per infanticidio danno un quadro fosco ed istruttivo. Nell’autunno del 1894 dal tribunale di Krems (Bassa Austria) venne condannata ad essere impiccata una giovanetta che otto giorni dopo il parto, avvenuto nell'istituto di maternità di Vienna, era stata gettata sul lastrico col figlioletto e, in un momento di disperazione, l'aveva ucciso.
Dell'abbietto seduttore nulla si seppe.
E nella primavera del 1899 fu annunziato da Posen: «Imputata di omicidio si è presentata lunedì davanti a questo tribunale l'operaia Caterina Gorbacki di 22 anni di Alexanderruh presso Neustadt. L'accusata nel 1897 e nel 1898 si trovava al servizio del preposto Merkel a Neustadt. Dalle loro intime relazioni nacque nel giugno scorso una bambina, che venne affidata alle cure dei parenti. Il preposto pagò per i primi due mesi 7 marchi e mezzo per le spese della bambina, poi si rifiutò di continuare, almeno secondo quanto raccontò la Gorbacki. Dovendo questa lavare la biancheria della bimba, oltre che sostenere le spese per mantenerla, decise di toglierla di mezzo. Una domenica del settembre dell'anno 1898 la soffocò con un guanciale. I giurati giudicarono il reato, omicidio premeditato senza riflessione, accordandole le circostanze attenuanti. Il procuratore del re chiese il massimo della pena, cioè cinque anni di prigionia, e il tribunale ne assegnò tre.
Così una misera donna sedotta, abbandonata senza mezzi alla disperazione e alla vergogna, uccide il frutto delle sue viscere, viene processata e condannata all'ergastolo o a morte.
Il vero uccisore senza coscienza resta impunito, sposa forse dopo breve tempo una ragazza di famiglia «onesta e stimata» e gode fama di uomo probo e pio.
Ve ne sono molti che godono stima e rispetto, i quali in simile guisa hanno macchiato l’onore e la coscienza. Se le donne potessero metter bocca nelle legislazioni, le cose cambierebbero aspetto. Molti infanticidi  rimangono certo ignorati.
Verso la fine di luglio del 1899, a Frankenthal, una domestica fu accusata di avere affogato nel Reno un neonato illegittimo. Il procuratore del re ordinò alle autorità di polizia da Ludwigshafen in giù lungo il Reno fino i confini olandesi di constatare se in un dato spazio di tempo si fosse rinvenuto il cadavere di un bambino.
Il risultato sorprendente di questa ricerca fu che le autorità di polizia nel tempo determinato trovarono niente altro che 38 cadaveri di fanciulli tratti fuori dal Reno, le cui madri non fu possibile rintracciare. 

[ istituti di orfani e trovatelli ] 

Come già dicemmo la legge francese, che con crudele aberrazione impedisce la ricerca della paternità, fonda ospizi di trovatelli. La deliberazione della convenzione del 28 giugno 1793 dice così a pag. 199: La nation secharge de l'education physique et morale des enfants, désormais ils seront designés sous le seul nom d’orphelins. Aucune autre qualification ne sera permise.
Ciò è riuscito comodo per gli uomini i cui doveri personali furono addossati al pubblico, per non comprometterli pubblicamente, né di fronte alle loro mogli.
Furono dunque eretti ospizi di orfani e di trovatelli, i quali raggiunsero nel 1833 la cifra di 130.945; cioè a dire ogni dieci nati uno solo era legittimo. Ma poiché questi fanciulli mancavano assolutamente di cure, la mortalità loro crebbe assai. Nel primo anno di vita ne morivano il 59%, cioè più della metà; fino al 12° anno il 78%, così che su 100 solo 22 raggiungevano un'età superiore ai 12 anni. Da allora le condizioni sono migliorate.
Anche in Austria e in Italia si fondano ospizi di trovatelli, la cura dei quali è affidata allo Stato. Ici on fait mourir les enfants, è l’iscrizione che un monarca trovò adattata per una casa di trovatelli. Ma in Austria queste vanno a poco a poco scomparendo e oggidì solo poche sopravvivono; anche il trattamento e le cure dei bambini ivi ricoverati hanno fatto notevoli progressi.
Nel 1888 l’Austria, compresa la Galizia, provvedeva a 40.865 bambini, di cui 10.466 in ospizi e 30.399 in case private, mediante una spesa di 1.817.372 fiorini.
La mortalità era minore negli istituti che non nelle case private, specialmente nella Galizia dove nel 1888 ne morivano negli istituti il 31,25%, molto più di quanti ne morissero negli ospizi di altri paesi, ma nelle case private i decessi ammontavano all’84,21%, una vera mortalità in massa. Sembrerebbe che facessero a bella posta a togliere la vita il più rapidamente possibile a questi poveri piccoli esseri.

Anche nella Santa casa dell'Annunziata di Napoli regnano condizioni raccapriccianti di ambiente, poiché nel 1896 di 853 lattanti ne morirono 850.
E’ fatto generalmente riconosciuto che la mortalità dei figli illegittimi è assai superiore a quella dei legittimi. Secondo la statistica italiana sopra 10.000 nati vivi morirono:

Figli legittimi
1881
1882
1883
1884
1885
di 1 mese
751
741
724
698
696
da 2 a 12 mesi
1027
1172
986
953
1083
Figli illegittimi
 
 
 
 
di 1 mese
2092
2045
2139
2107
1813
da 2 a 12 mesi
1387
1386
1486
1437
1353

La differenza della mortalità fra i nati legittimi e gl’illegittimi si rende più notevole nel primo mese di vita, in cui essa è in media tre volte maggiore per i secondi. La mancanza di riguardi durante la gravidanza, le difficoltà del parto e le pessime cure dopo di esso ne sono le principali cause.
La rinomata «fabbrica di angioli» e i maltrattamenti aiutano ad aumentare il numero della vittime.
Anche il numero dei nati morti illegittimi è molto superiore a quello dei legittimi, specialmente per i tentativi di molte madri di procurare la morte del feto nella gravidanza.
Secondo quanto ci comunica il bollettino dell'Istituto di statistica internazionale la media dei nati morti dal 1887 al 1891 sarebbe:
 
 
Per gli illegittimi
Per i legittimi
in Ungheria
3,06
1,9
in Spagna [5]
3,37
1,22
in Svezia
3,65
2,50
in Norvegia
3,92
2,58
in Austria
4,10
3,64
in Danimarca
4,12
2,64
in Germania
4,50
3,53
in Italia
4,69
3,59
in Finlandia
4,78
2,63
in Belgio
5,96
4,43
in Svizzera [6]
6,26
3,78
in Francia [7]
7,82
4,27
in Olanda
8,4
4,65

I superstiti illegittimi si vendicano sulla società per i maltrattamenti loro usati fornendo un largo contingente alla criminalità di ogni genere.
Accenneremo brevemente anche ad un altro male che si presenta spesso.
L'eccesso del godimento è assai più dannoso dell'astinenza; per cui un organismo che abusa di piaceri si rovina. L'impotenza, la sterilità, le malattie spinali, l'imbecillità, l’indebolimento mentale ed altre malattie ne sono la conseguenza. La temperanza nei rapporti sessuali è necessaria come nel bere e nel mangiare e in altri bisogni umani. Ma essa è difficile a praticarsi nella gioventù.
Di qui il gran numero di giovani «precocemente invecchiati» nelle alte classi sociali.
Il numero dei libertini giovani e vecchi è grande ed hanno tutti bisogno di speciali eccitamenti perché sazi e infiacchiti dagli abusi. Fatta anche astrazione da coloro che hanno innato l’amore per il proprio sesso (omosessualità), molti altri cadono negli amori contro natura dei tempi greci.
L'amore fra uomini è assai più diffuso di quanto molti fra noi possano immaginare.
Gli atti segreti di molti uffici di polizia potrebbero fornire fatti da fare inorridire.
Ma anche fra donne sopravvivono su larga scala le passioni contro natura dell'antica Grecia.
L'amore lesbico è assai diffuso fra le donne maritate di Parigi e, secondo Taxel, in special modo fra le dame più distinte della società.[8]
A Berlino un quarto delle prostitute esercita il tribadismo, ma anche nel circolo delle nostre signore altolocate non mancano le seguaci di Saffo.
[ strupro ]Un'altra passione contro natura e lo stupro delle fanciulle, molto usato in quest'ultimo decennio.
Le «professioni libere» cui si dedicano per lo più i membri delle classi elevate forniscono in Germania circa il 5,6% nei delitti criminali, ma il 13%  degli stupri.
Questa percentuale sarebbe anche più elevata se in quei circoli non abbondassero i mezzi di celare i delitti.
Le terrorizzanti rivelazioni fornite negli ultimi ottanta anni dello scorso secolo dalla Pall Mall Gazette sull'abuso dei giovanetti in Inghilterra, dimostrano in quali condizioni ci troviamo per questo riguardo.
Circa alle affezioni veneree e al loro aumento la Danimarca, e Copenhagen in ispecie, offrono la migliore statistica. Le malattie veneree, con speciale riguardo alla sifilide erano:
 
 
Popolazione
Malattie veneree in gen.
Sifilide
nel 1874
196.000
5505
836
nel 1879
227.000
6299
934
nel 1885
290.000
9325
1886

Nel personale della flotta a Copenhagen il numero delle malattie veneree durante il suddetto periodo aumentò del 122,4%; nell'esercito, del 227%.[9]
E come vanno le cose a Parigi?
Dal 1872 al 1888 i pazienti affetti da malattie veneree accolti negli ospedali del Midi, di Lourcine e di Saint-Louis ascesero a 118.223, di cui 60.438 per sifilide e 57.795 per altre affezioni veneree. Oltre a ciò il numero dei pazienti affetti da lue venerea usciti annualmente dalle cliniche dei tre suddetti ospedali fu in media di 16385. [10]
Ecco dunque che, come conseguenza delle nostre condizioni sociali si ingenerano vizi, dissolutezze e delitti d'ogni specie che vanno sempre più aumentando.
La società trovasi in uno stato di agitazione per cui più di tutti soffre la donna. Essa lo sente sempre maggiormente e cerca rimediarvi. Domanda in primo luogo l’indipendenza economica.
La donna deve, come l'uomo, essere ammessa in tutti quei rami di attività confacenti alle sue forze fisiche e alle sue capacità intellettuali. Essa chiede inoltre l’accesso alle così dette professioni libere. Sono giuste queste aspirazioni? Gioveranno?
Ecco le domande che sollecitano una risposta. 

Segue nel prossimo Almanacco con il paragrafo “La condizione della donna nelle industrie. Le sue capacità intellettuali. Il darwinismo e le condizioni della società”

pagina


[1] - Berlino, 1893, Ediz. mod.
[2] - Der Schutz der unchelichen Kinder. Lipesa 1893, Veit e Compagni.
[3] - Berlino 1889. Wilh. Issleib (Gustav Schuhr).
[4] - Nella sua opera : Kapital und Presse, Berlino 1891, il dottor Mehring constata che un'artista di un noto teatro, non priva di talento, aveva 100 marchi al mese di stipendio, mentre le sue spese di guardaroba ascendevano mensilmente a 100 marchi. Il deficit veniva colmato da un amico.
[5] - Dal 1878 al 1882.
[6] - Dal 1885 al 1889.
[7] - Dal 1886 al 1890.
[8] - Lombroso e Ferrero, op. cit., pag.400.
[9] - Die venerischen Krankheiten in Dänemark, del dottore Giesing, Ginevra 1889.
[10] - Relazione della commissione sanitaria sull’organizzazione della cura sanitaria in rapporto alla prostituzione a Parigi, diretta al consiglio comunale di Parigi, 1890.